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sabato 23 maggio 2015

Partiamo con Slow Food Planet


La nuova App di Slow Food: un amico che consiglia come scoprire il mondo 
«Slow Food Planet è molto più di una semplice applicazione: è un amico che consiglia l’osteria in cui mangiare, il mercato dove comprare e in quali locali rilassarsi con una buona birra artigianale». Così Eugenio Signoroni, curatore del progetto, presenta il nuovo strumento digitale di Slow Food Editore creato in collaborazione con Lavazza, lanciato oggi a Milano in Cascina Cuccagna, l’Hub della sostenibilità di Lavazza e Novamont per Expo2015. Ma è la rete associativa di Slow Food a fare la differenza: «Le segnalazioni provengono direttamente da chi vive sul territorio, da chi frequenta i locali e ne conosce i gestori, per cui dentro Slow Food Planet si ritrova l’autorevolezza dell’associazione».
 «Già anni fa, vedendo crescere la rete sui territori, ero convinto avremmo dovuto creare uno strumento utile per chi viaggia nel mondo, e finalmente ci siamo. Ma vi dirò di più: Slow Food Planet è il comitato di liberazione per Carlo Petrini. Da bravo gourmet, ho passato 30 anni a ricevere telefonate notturne di amici che chiamavano dall’altra parte del mondo per sapere dove mangiare. Bene, ora vi dico, scaricate Slow Food Planet e troverete tutte le informazioni che cercate! E in secondo luogo questa App è anche il comitato di liberazione da Tripadvisor: noi ci mettiamo la faccia, se qualcosa non funziona vi preghiamo di dircelo, ma non troverete in Planet punteggi o commenti che distruggono piccole realtà e la credibilità di persone che lavorano. Se un locale non ci convince preferiamo non inserirlo piuttosto che distruggerlo. Nella nostra App sono segnalati i mercati contadini, i negozi che vendono al dettaglio, si possono incontrare i protagonisti del nostro cibo», racconta Carlo Petrini, presidente di Slow Food, presentando anche gli ambiziosi obiettivi di Slow Food Planet: «Vogliamo che entro la fine del 2018 tutto il mondo sia mappato, dalle grandi città alle aree più remote del Sud del mondo».
Una sezione speciale della App è dedicata ai Coffee Experience, locali in cui gustare un ottimo caffè Lavazza creato con le miscele ¡Tierra!, Kafa ed Etigua.  «La collaborazione con Slow Food ha radici molto profonde e ora grazie alla App potremo dare la possibilità di trovare caffè con requisiti di qualità e sostenibilità. ¡Tierra! è un progetto importantissimo dal punto di vista sociale, mentre Kafa rappresenta l’unica piantagione naturale nella foresta pluviale etiope, con una produzione limitata. Il nuovissimo Etigua invece è una miscela di caffè arabica dei Presìdi Slow Food della foresta di Harenna dell’Etiopia e delle terre alte di Huehuetenango del Guatemala», racconta Francesca Lavazza, direttore corporate image. «Lavazza da sempre sostiene i progetti educativi e formativi dell’Università di Scienze Gastronomiche, per cui è sede didattica distaccata. E a dimostrazione dell’impegno nel settore della sostenibilità, abbiamo anche dedicato il nostro calendario 2015 agli Earth Defenders, rappresentando i nuovi leader africani e unendo le comunità cafeicole a quelle dei Presìdi Slow Food. Ma il cuore di tutto è sempre la collaborazione. Come recita un proverbio africano, infatti, da soli si va più veloci, ma insieme molto più lontano. E con Planet sicuramente potremo scoprire il mondo in modo diverso».
 E come ha sottolineato il moderatore Giuseppe Di Piazza, responsabile editoriale di Corriere Innovazione: «Questa App è facilissima da usare, molto semplice, in grado di segnalare i locali più vicini al punto in cui ci si trova, indicando solo quelli aperti in quel determinato momento».
 Molte le funzionalità originali di questa App, che segnala i locali in cui è possibile portare il vino da casa, quelli che propongono stilose doggy bag per il cibo avanzato, o quelli aperti tutta la notte. Gli orari sono espressi con i momenti della giornata, perché Slow Food Planet vuole dare una visione completa dell’esperienza gastronomica, consigliando dove fare colazione o l’aperitivo. Interessante anche il dizionario che racconta i termini più dialettali o tipici di un territorio, per far conoscere la cultura del cibo di tutti i paesi del mondo.

 Per maggiori informazioni
Ufficio Stampa Slow Food Internazionale, Paola Nano

venerdì 2 gennaio 2015

Ha vinto la FIVI, il ministero modifica le norme sull’etichettatura

Ha vinto la FIVI, il ministero modifica le norme sull’etichettatura

8 commenti
logo_fivi_defÈ stata pubblicata poco più di un’ora fa una circolare che rivoluziona la possibilità per i produttori di vini DO e IG (vale a dire DOCG, DOC e IGT) di dire in quale regione e/o provincia lavorano e producono.
Il Ministero, infatti, fermo restando il quadro normativo in vigore, ha deciso di dare indicazione ai propri uffici periferici affinché un’indicazione della provincia o della Regione, ANCHE nel caso in cui il nome del capoluogo o della regione siano registrati come DOCG, DOC o IGT diverso da quella del vino prodotto, possa essere data in etichettatura.
È importante ricordare che con etichettatura si intende ogni documento riferito al vino: dall’etichetta o fascetta sulla bottiglia al sito internet dell’azienda.
Si tratta di una piccola rivoluzione, perché non solo il Ministero prevede la possibilità che il consorzio delle DOC o IGT, il cui nome contenga quello della regione o di una provincia, conceda l’uso di regione o provincia a chi produce un vino diverso (che sarebbe stato davvero insufficiente) ma prevede espressamente che Provincia e Regione possano SEMPRE essere indicate in etichetta o sul sito aziendale purché non abbiamo il carattere di una evocazione, fatta per usurpare i diritti del territorio più vasto, ma presentino chiaramente i tratti dell’informazione geografica, utile a collocare in modo appropriato la sede aziendale.
Il rispetto di questi criteri andà valutato caso per caso, mentre per l’uso dei nomi di regione o provincia in etichetta o comunque sulla bottiglia si aggiungono dei paletti oggettivi: indicazione distante dalle indicazioni obbligatorie per legge; altezza massima dei caratteri 3 mm e larghezza massima 2 mm.
Si tratta di un provvedimento che arriva dopo che a settembre di quest’anno la FIVI aveva lanciato il proprio guanto di sfida, proponendo che proprio a partire dal Capodanno, i suoi soci disobbedissero alle norme che venivano interpretate per impedire loro di dire dove vivono e lavorano. Un giorno prima dell’inizio della clamorosa protesta, arriva questo quanto mai atteso gesto da parte di via XX settembre: auspice il Ministro Martina, una delegazione della FIVI era stata ricevuta lo scorso 18 dicembre e aveva potuto manifestare al responsabile dei controlli (il dipartimento ICQRF), dottor Vaccari, le proprie istanze e le proprie attese. L’ascolto evidentemente non è¨ stato di prammatica e oltre alle assicurazioni circa la volontà di trovare una soluzione, il MIPAAF ha messo in atto una misura concreta.
Se è il segno di un nuovo corso nell’attenzione alle esigenze di chi produce, beh, allora il 2015 inizia davvero in un modo inedito, se non addirittura nel migliore dei modi.
Vale davvero la pena di brindare stasera, almeno nelle case dei vignaioli italiani.

giovedì 11 dicembre 2014

Il grande successo LSDM a Parigi

Un successo la prima tappa estera delle Strade della Mozzarella

Una serie di incontri dedicati alla stampa di settore per approfondire la conoscenza del distretto gastronomico più famoso al mondo a marchio europeo che vanta la mozzarella di bufala, i pomodori campani (San Marzano e Piennolo del Vesuvio), la pizza napoletana, la pasta di Gragnano, l’olio extravergine d’oliva.
Prodotti espressione di un territorio in cui ci sono ben cinque luoghi riconosciuti Patrimonio dell’Umanità dall'Unesco.
Per la prima volta, a Le Grand Tasting, le festival des meilleurs vins, che si svolge annualmente al Carrousel du Louvre, si sono aperte le porte alla Mozzarella di Bufala Campana DOP ed alla Pizza Napoletana. 
All’interno dell’evento curato da  Michel Bettane e Thierry Desseauve, nella sezione “Ateliers Gourmets” si sono svolti due momenti di approfondimento sulla pizza e la mozzarella introdotti da Enzo Vizzari, direttore delle Guide Espresso.
Sono stati oltre cento gli addetti ai lavori, importatori, giornalisti, ristoratori, che hanno seguito i laboratori dedicati alla Mozzarella di Bufala Campana ed al suo uso sulla pizza. Tenuti dai maestri della pizza napoletana Franco Pepe e Salvatore Salvo.
I partecipanti hanno avuto modo di scoprire tutte le caratteristiche della mozzarella di bufala DOP, raccontata dal direttore del Consorzio di Tutela Antonio Lucisano, e della pizza napoletana con un focus di approfondimento anche sui pomodori a denominazione di origine campani: il Piennolo del Vesuvio ed il San Marzano. In abbinamento Champagne Ruinart e Cerasuolo d'Abruzzo Villa Gemma di Masciarelli.
La Pizzeria “La Famiglia” dello storico gruppo di ristoranti italiani “Rebellato” ha ospitato la serata finale, che ha visto una partecipazione numerosa e qualificata di operatori del settore.
Gli ospiti hanno assaggiato le pizze a libretto di Franco Pepe, quelle al forno di Salvatore Salvo e Gennaro Nasti, mentre Enzo Coccia ha presentato le sue pizze fritte.
Parlando di Campania e dei suoi grandi prodotti un posto d’onore è stato lasciato alla pasta di Gragnano, interpretata per l’occasione dallo chef Alfonso Caputo.

Spaghetti al pomodoro ed alla nerano di Alfonso Caputo: KO tecnico

Una salsa di corbarino dei Sapori di Corbara appena riscaldata ed uno spaghetto, quello dei Campi, aglio olio e peperoncino adagiato sulla passata.

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Il Gran Tasting al Carrousel du Louvre

Enzo Vizzari moderatore del laboratorio spiegava le caratteristiche della “pizza di Napoli, dunque italiana, dunque mondiale “. E’ stato questo l’attacco della due giorni parigina delle Strade della Mozzarella all’interno del Carrousel du Louvre.

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La serata conclusiva di #LSDM #Parigi

La serata conclusiva della tappa parigina, si è svolta presso la pizzeria La Famiglia di Rebellato nella centrale Rue de Berger. Ospite d’onore della serata S.E. Giandomenico Magliano, Ambasciatore d’Italia in Francia.

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La rivoluzione elettrica della pizza napoletana

La serata conclusiva della tappa parigina, si è svolta presso la pizzeria La Famiglia di Rebellato nella centrale Rue de Berger. Ospite d’onore della serata S.E. Giandomenico Magliano, Ambasciatore d’Italia in Francia.

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sabato 29 novembre 2014

Terra Madre day: non è troppo tardi per partecipare!


Il Terra Madre day e le sue tante espressioni in giro per il mondo. Registra il tuo evento! Unisciti alla celebrazione mondiale del cibo locale…
Mancano ormai pochi giorni al Terra Madre Day e la rete si sta mobilitando a livello mondiale! Il 10 dicembre è l’occasione per festeggiare e celebrare il cibo locale, rendendo protagonisti i prodotti tradizionali e le culture di tutto il mondo!
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Non è tardi per partecipare alla festa, né per scatenare la fantasia: puoi organizzare un evento grande o piccolo, semplice o più articolato! Chiunque può partecipare, anche se non fa ancora parte far parte della rete: tutti coloro che condividono la filosofia di Slow Food sono invitati a proporre e realizzare il proprio evento. Come? I modi sono tanti e potete saperne di più consultando il sito di Terra Madre Day, iscrivendovi alla pagina Facebook dell’evento – e scambiandovi opinioni con gli altri utenti – e seguendo Slow Food su Twitter.
Anche quest’anno il tema è l’Arca del Gusto, il progetto internazionale di Slow Food che si impegna per salvaguardare i prodotti a rischio di estinzione in tutto il mondo. Un motivo in più per ricercare, segnalare e proporre prodotti tradizionali locali e candidarli a diventare nuovi passeggeri dell’Arca!
Quanto a noi, abbiamo provato a giocare, e a costruire un evento senza frontiere né confini: si può cominciare la giornata facendo colazione alla Garnisha Spice Farm, in Australia, assaggiando deliziosi prodotti freschi coltivati dai contadini locali, per poi continuare con un pranzo in Russia, al Festival of Vkysa, o spostandosi in Galles, per parlare delle tematiche che i piccoli produttori tradizionali debbono affrontare ogni giorno. Continuando con gusto la giornata, non si può perdere l’eat in organizzato nel mercato biologico di Città del Messico o la degustazione dei prodotti locali del Niger. Per concludere si ha l’imbarazzo della scelta: dalla fredda Helsinki all’assolata California, le cene slow invadono con gioia i ristoranti e le case di tutto il mondo!
Questa è l’occasione per dimostrare ancora una volta che la campagna di tutela del cibo locale portata avanti da Slow Food parte da economie e realtà del territorio.
Manchi solo tu!
Registra il tuo evento qui: http://www.slowfood.com/terramadreday/pagine/eng/registrazione_eventi.lasso
Ti aspettiamo per celebrare insieme il sesto Terra Madre Day!

mercoledì 26 novembre 2014

Le Grand Tasting. A Parigi dunque la prima tappa estera di LSDM




La Pizza Napoletana a Parigi
 Le Strade della Mozzarella dal 28 al 29 novembre
a Le Grand Tasting – Carrousel du Louvre

 Al centro dell’attenzione i grandi artigiani campani del gusto

 Per la prima volta, a Le Grand Tasting, le festival des meilleurs vins, che si svolge annualmente al Carrousel du Louvre, si aprono le porte alla Mozzarella di Bufala Campana DOP ed alla Pizza Napoletana.
All’interno dell’evento curato da  Michel Bettane e Thierry Desseauve, nella sezione “Ateliers Gourmets” si svolgeranno due momenti di approfondimento sulla pizza e la mozzarella introdotti da Enzo Vizzari, direttore delle Guide Espresso.
 Champagne Ruinart e Cerasuolo d’Abruzzo Villa Gemma di Masciarelli sono i due vini che accompagneranno la lezione di Francesco e Salvatore Salvo (venerdì 28 alle 15,00) e di Franco Pepe (sabato 29 alle 11,00)
 Gran finale, a pochi passi dal Louvre, per una serata evento unica nella pizzeria “La Famiglia” di Rebellato, storico gruppo che rappresenta a Parigi la cucina ed il gusto italiano. A partire dalle 18,00 è previsto l’evento dedicato alla stampa di settore per approfondire la conoscenza del distretto gastronomico più famoso al mondo a marchio europeo che vanta la mozzarella di bufala, i pomodori campani (San Marzano e Piennolo del Vesuvio), la pizza napoletana, la pasta di Gragnano. Prodotti espressione di un territorio in cui ci sono ben cinque luoghi riconosciuti Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Toccherà qui ad Enzo Coccia aprire la serata conclusiva delle Strade della Mozzarella a Parigi moderata da Luciano Pignataro del Mattino, insieme a Franco Pepe, Francesco e Salvatore Salvo, e a Gennaro Nasti, padrone di casa.
Inoltre Alfonso Caputo, chef e patron della Taverna del Capitano a Nerano, presenterà due piatti simbolo della cultura italiana: spaghetti di Gragnano al pomodoro e alla Nerano.
 A Parigi dunque la prima tappa estera di LSDM, il congresso di cucina d’autore sulla mozzarella di bufala campana e i prodotti dell’alimentazione mediterranea che continuerà il suo percorso internazionale nel mese di febbraio a Londra ed a marzo a Ginevra. Tre occasioni per presentare alla stampa specializzata europea il programma della prossima edizione del congresso di Paestum  che si svolgerà dal 13 al 14 aprile 2015.

www.lestradedellamozzarella.it

Tutto esaurito al Salone del Gusto e Terra Madre


Pubblicato in Italiano

slowfood

Petrini: «La rete è una forza irreversibile»

«Dedicherei questa edizione alla memoria di Davide Ghirardi, nostro collega prematuramente scomparso ieri, parte integrante di quella squadra che ha contribuito al successo di questo evento». Inizia così un commosso Carlo Petrini, chiedendo «con altrettanta determinazione di dedicare le prossime edizioni ai suoi figli, che vedranno crescere questo movimento. Siamo solo all’inizio, non pensate che ci fermiamo qui. Siamo di fronte a una forza irreversibile, che non sta solo nel cuore di Petrini o di Slow Food, ma nel cuore di migliaia di comunità che la alimentano autonomamente. Spetterà solo a noi comprendere che questa rete è uno degli elementi della nuova politica, un sogno che tutti noi possiamo rafforzare. E io penso proprio che ce la faremo perchè ci piace, ci divertiamo e ci mettiamo l‘anima».
Soddisfazione. Questa la parola d’ordine di questo Salone del Gusto e Terra Madre, che si chiude oggi a Torino. «Inizio dalle attività di educazione per grandi e piccini, anche quest’anno nostro fiore all’occhiello. Tutto esaurito agli appuntamenti nell’area Slow Food Educa e grande apprezzamento da parte delle famiglie per i servizi offerti, dai fasciatoi alle aree di decompressione», racconta Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia. «Moltissimi gli insegnanti e i formatori stranieri interessati a trasformare le nostre attività in modelli da esportare in altri Paesi», continua Pascale. Ancora una volta Slow Food ha avviato positive collaborazioni con altre realtà, come ad esempio Giovani Genitori e La Leche League, per migliorare l’offerta.
Si passa poi alla valutazione degli appuntamenti su prenotazione, anche questi “sold out”. «Dai Laboratori del Gusto alle nuove proposte, Mixology, Scuola di Cucina e Fucina Pizza&Pane. Pienone anche agli eventi ideati e gestiti dagli studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche, come gli Eat-in e i tour con i Personal Shopper». Alta la partecipazione alle conferenze e l’affluenza all’Oval, che anche quest’anno concentra emozioni e culture da ogni parte del mondo. «Qui è stata l’Arca il vero cuore dell’evento, a cui sono arrivati prodotti da Giordania, Iran, Oman e Messico, solo per citarne alcuni. Tutti potenziali passeggeri dell’Arca, che ora saranno esaminati dalla Commissione competente». Continuando con le buone notizie, veniamo ai soci Slow Food: «Il numero è aumentato del 75% rispetto al 2012, e siamo particolarmente lieti che il 35% sia composto da giovani under 30. Questo rispecchia anche il pubblico della manifestazione, più giovane, più interessato al mondo del cibo e alle sue dinamiche». Numeri in aumento anche per la casa editrice dell’associazione della chiocciola, che registra un +40% rispetto al 2012.
E nel mercato? «Soddisfatti gli espositori, che hanno confermato la crescente attenzione dei visitatori, che si presentano con domande sempre più precise», continua Pascale. Cambiato invece l’afflusso da parte del pubblico: «Abbiamo registrato una crescita di ingressi nelle ore mattutine e una lieve diminuzione nelle fasce serali, stimando un totale di 220.000 passaggi, pari al 2012. Questo si riflette in una maggiore permanenza e attenzione da parte del pubblico straniero e che viene da fuori regione. In calo forse i visitatori residenziali, su cui la crisi ha sicuramente giocato un ruolo non indifferente. Siamo comunque ancora in attesa dei dati definitivi che arriveranno a fine giornata». E si conclude con i ringraziamenti, che vanno «ai moltissimi volontari dell’associazione, di Legambiente, alla Protezione Civile e alla Croce Rossa. Sempre preziose le Forze dell’ordine, il supporto dell’Asl Torino 1, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, e il Laboratorio Chimico della Camera di  Commercio di Torino. E poi un grazie di cuore ai produttori e agli espositori, che per noi sono veri alleati. Ultimo ringraziamento alla Regione Piemonte e alla Città di Torino, cui cedo la parola», conclude Pascale.
Portando il saluto del Presidente Chiamparino, l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero ha commentato: «Mentre il Salone del Gusto è da considerarsi ormai una situazione consolidata, Terra Madre apre nuovi ragionamenti perchè c’è dietro a questa manifestazione un pensiero profondo sul destino del pianeta, c’è la proposta di un modello agricolo sull’utilizzo delle risorse mondiali. Per la Regione Piemonte questa manifestazione che si realizza ogni due anni è come un’Expo consolidato e dai grandi contenuti, che riteniamo importante quanto l’Expo2015 che si terrà a Milano. A Terra Madre s’incontrano tutte le nazioni i cui governi non dialogano tra loro e attraverso le Comunità del cibo queste nazioni qui a Torino ogni due anni si confrontano sui grandi temi del pianeta. Merita un ragionamento serio l’attribuzione del Nobel per la pace  a chi ha inventato  Terra Madre».
«I dati confermano la nostra soddisfazione», sottolinea Maurizio Braccialarghe, Assessore alla cultura turismo e promozione della Città di Torino. «Trovo molto importante l’incremento qualitativo di questo Salone del Gusto e Terra Madre, ovvero l’aumento della presenza dei giovani e delle persone che si vogliono documentare attraverso i libri. Questo indica che si sono toccate corde della sensibilità molto profonde, come accade in particolare con Terra Madre. Non si sa ancora cosa sarà Expo 2015, ma se gli organizzatori sono alla ricerca di un’anima, posso affermare con certezza che qui possono trovarla. I risultati di questo Salone sono dunque da sprone per guardare al futuro sempre con più forza».
E con questo, l’appuntamento con il Salone del Gusto e Terra Madre è al 2016.